00 24/11/2008 22:02
Una cerimonia laica in Campidoglio, nel cuore della sua città, Roma, per la quale ha combattuto e che ha tanto amato. A dare l'addio a Sandro Curzi, giornalisti e politici di tutti i partiti, ma anche tanta gente comune. Perché l'ex direttore del Tg3, morto a 78 anni, era uomo di parte ma leale e stimato da tutti. In sala il presidente della Camera Fini, Gianni Letta, Rutelli, Fassino, Gasparri oltre ai vertici presenti e passati della Rai: da Petruccioli a Zavoli, a Manca. Commosso Veltroni, che ha frequentato casa Curzi fin da ragazzo, perché compagno di scuola della figlia Candida: "Sandro era una persona alla quale era difficile non volere bene". Curzi - ha ricordato l'ex presidente della Camera Bertinotti nell'orazione funebre - è stato un pioniere del giornalismo radiotelevisivo. Arrivò a Rifondazione Comunista, diresse il giornale del partito Liberazione, dopo aver militato nel PCI. Ma - ha spiegato Bertinotti - è sempre stato un comunista diverso: "A Sandro ha voluto bene la gente, perché lui voleva bene al popolo, ma il suo essere comunista non è mai stato plebeo".